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Medicina Estetica Integrata. Approccio Olistico

06/06/2024

Intervista alla dr.ssa Anna Maria Veronesi

 

La Dottoressa Veronesi è medico chirurgo iscritta sia all’albo dei Medici Chirurghi e sia all’albo degli Odontoiatri di Pavia. Negli anni ha effettuato diversi corsi di specializzazione in medicina estetica, medicina termale e si è approcciata poi alla medicina integrata.

 

Medicina estetica integrata

La Dr.ssa Veronesi ha spiegato questo nuovo orientamento terapeutico che comporta un’attenzione estrema al paziente non solo dal punto di vista estetico ed esteriore, ma che comporta un percorso interiore per il paziente di riappacificazione con il sé e con il mondo che ci circonda. Il medico in questo caso si occupa del paziente dal punto di vista fisico, psichico ed energetico. “L’obiettivo” spiega la Veronesi “è di essere felicemente belli”.

La dottoressa Veronesi inizia dicendo che l’avvicinamento all’approccio olistico della pratica medica è avvenuto per fasi, partendo inizialmente da un percorso personale che l’ha portata a intraprendere la medicina estetica.

Anni fa svolgevo la professione di medico odontoiatra e avevo una vita apparentemente invidiabile, sino a quando non cominciai ad avere degli attacchi di panico, sempre più invalidanti. Decisi d’intraprendere un percorso di psicoterapia, perché non volevo essere in balia dei farmaci per affrontare il mio quotidiano. Nel tempo compresi che stavo vivendo una vita che non mi apparteneva. Così intrapresi dei cambiamenti, uno dei quali fu proprio quello di far diventare una professione, una mia grande passione che avevo iniziato a coltivare, la medicina estetica”.

Negli anni però la sensibilità della Dr.ssa Veronesi le ha permesso di analizzare i pazienti non solo esteticamente, ma anche psicologicamente. “Dopo anni di lavoro e di mio vissuto, mi sono resa conto che i pazienti cercano qualcosa aldilà di un trattamento di medicina estetica. Quando vengono nel mio studio sono determinati a risolvere un problema preciso, un cedimento delle guance, le macchie della pelle, cuscinetti di grasso indesiderato. Ma poi, durante la visita, ascoltando il paziente con attenzione, andando oltre al problema per il quale si è presentato, emergono problemi legati alla sfera più intima, in genere di carattere affettivo, ansia, stress, mancanza di autostima. A quel punto cerco di approfondire con delicatezza i loro disagi, consigliando delle tecniche mirate che, combinate ai trattamenti medico-estetici opportuni, contribuiscono al raggiungimento di un benessere globale. La medicina estetica integrata, è in grado di coniugare i trattamenti di medicina estetica a delle tecniche che permettono di lavorare a livello del subconscio”.

Per definire la medicina integrata la Veronesi utilizza una frase di Platone che spiega ottimamente il concetto alla base di questa disciplina “fammi bello dentro e fuori fammi come dentro”. Il medico diventa quindi analizzatore di un disagio che non è necessariamente, o no solo, fisico e per curare il quale non basta un filler o un’applicazione laser, ma necessita di un dialogo e di un approfondimento quasi psicanalitico delle motivazioni che ne sono alla base. “I pazienti si devono sentire accolti, ascoltati, perché spesso il disagio per qualche inestetismo, nasce da una sofferenza più profonda, che mina l’autostima. Per questo motivo, è necessario un approccio integrato. Il medico estetico deve riuscire a guidare il paziente, indirizzandolo a perseguire risultati che offrano la giusta armonia tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere”.

È certamente un lavoro difficile che pone delle sfide interessanti a chi si proponga di affrontare la medicina estetica integrata. Abbiamo quindi chiesto alla Drssa Veronesi se talvolta non si senta sopraffatta dai disagi e dalle esperienze dei suoi pazienti. La risposta dataci dallo specialista è molto interessante e fa capire la profonda analisi e convinzione nel modo di affrontare la medicina da parte sua: “I pazienti da sempre sono stati e lo sono tutt’ora di grande aiuto nel mio percorso di crescita sia a livello professionale, sia spirituale. Un percorso che mi ha portato a essere quella che sono ora, così da potermi rendere utile, comprendendo i loro disagi senza farli diventare i miei, dando suggerimenti pratici per come iniziare a cambiare ciò che li disturba. Tutto questo mi gratifica moltissimo, perché mi fa sentire utile, dando un senso al mio modo di praticare la medicina”.

 

Analisi del Paziente

L’analisi dei casi clinici ha portato la Dr.ssa Veronesi a sostenere che il modo di porsi del paziente nei confronti della medicina estetica sia dettato da una voglia di sentirsi e vedersi meglio. Questo, secondo la Veronesi è un cambiamento che si è potuto avvertire soprattutto post Covid: “è un inizio per ricercare quella stabilità emotiva, che la pandemia ha tolto a molte persone e siccome da qualche parte si deve iniziare, ecco che rivolgersi ad un medico estetico può essere di aiuto” dice.

In taluni casi le richieste del paziente non sono però accettabili, in quanto non riscontrano le reali necessità terapeutiche o comunque risultano essere estreme rispetto al modus operandi del medico. A tal proposito la Dr.ssa Veronesi è molto chiara: “Non sempre esaudisco le richieste del paziente, perché a volte ha delle aspettative non realizzabili e preferisco essere molto sincera al riguardo. Altre volte invece succede che il paziente si sorprenda, perché il risultato finale è migliore di quanto potesse pensare”.

 

Protocolli Terapeutici

Per quanto riguarda invece i trattamenti di medicina estetica la Dr.ssa Veronesi li divide in stagioni. “Bisogna parlare di stagionalità per definire i trattamenti. In ogni caso i filler, botox e biorivitalizzazioni sono per le 4 stagioni. In inverno e primavera uso i vari device per trattare le discromie, le rughe, le cicatrici, la lassità e la dermatologia chirurgica”.

Parlando di dispositivi medici la Dr.ssa Veronesi descrive l’utilizzo e i vantaggi della tecnologia ThermaDAS, che utilizza da svariati anni con grande successo e risultati ottimi per i propri pazienti.

ThermaD.A.S. è un device che combina, in un’unica piattaforma compatta, la tecnologia del plasma e la radiofrequenza termoregolata. La tecnologia al plasma agisce a livello superficiale ed è indicata nel caso di una blefaroplastica non chirurgica alle palpebre superiori o inferiori in presenza di un eccesso di pelle, senza che occorra ricorrere al bisturi.

La Veronesi spiega, “utilizzo la tecnologia al plasma anche per trattare cheratosi seborroiche, fibromi penduli, verruche, nevi dermici e angiomi, senza che il paziente avverta dolore. Opto invece per la radiofrequenza endodermica termoregolata (Intralifting), che agisce internamente a livello sottocutaneo, quando desidero migliorare il profilo mandibolare, riducendo, se non eliminando, l’effetto “bargiglio”, oppure quando voglio trattare la lassità dell’addome o ancora, per trattare la parte superiore delle ginocchia”.

La RF endodermica, modalità EndoD.A.S., si basa sull’emissione di onde elettromagnetiche che provocano innalzamento controllato della temperatura interna dei tessuti sottoposti al trattamento. L’ipertermia così prodotta favorisce una vasodilatazione con conseguente incremento dell’ossigenazione delle cellule e una biostimolazione delle componenti cellulari.

La Dr.ssa Veronesi spiega che “l’effetto biologico del calore prodotto dalla radiofrequenza è una denaturazione delle fibre collagene con conseguente contrazione immediata delle fibre stesse e con effetto progressivo nei successivi 4-6-mesi e una stimolazione dell’attività dei fibroblasti con sintesi di nuovo collagene, elastina, acido ialuronico e aumento della densità dermica istologicamente dimostrata. La contrazione avviene in modo stereoscopico, a 360°, riorganizzando le linee di tensione cutanee in modo fisiologico, distendendo i tessuti e la riduzione della lassità cutanea, determinando l’effetto di stiramento simile ad un lifting”.

Queste caratteristiche tecniche si tramutano in reali vantaggi che il medico riscontra nella pratica quotidiana. La Veronesi infatti continua dicendo che “i vantaggi sono che al termine del trattamento i pazienti riprendono immediatamente le loro attività, perché non lascia segni. Non è affatto doloroso, per cui ben accolto dai pazienti. È complementare ad altri trattamenti di medicina estetica, così da poter dare un risultato armonico e naturale. Richiede una singola seduta e ha un costo contenuto”.

Il medico spiega che spesso consiglia ai colleghi il dispositivo medico ThermaDAS in quanto lo trova estremamente valido.

 

Il Trattamento con ThermaDAS

Il trattamento ThermaDAS è indolore per il paziente e dall’impatto ridotto per il medico. Ha una durata di circa un’ora. Subito al termine della seduta il paziente non nota nessun segno visibile, se non un rossore localizzato che svanisce in poco tempo.

Per quanto concerne i risultati, immediatamente dopo il trattamento il paziente avverte una sensazione di tensione dei tessuti. L’effetto del calore irradiato in profondità genera, un risultato liftante e di riduzione delle rughe e lassità nei sei mesi successivi, arrivando a un anno dalla seduta a una stabilizzazione del risultato ottenuto.

Ai pazienti spiego che essendo una radiofrequenza monopolare è specifica proprio per trattare la lassità cutanea e naturalmente spiego come mai nel tempo si crea la lassità. Dico che non possono aspettarsi che si abbia un effetto come un lifting chirurgico, ma che ci sarà un miglioramento con definizione del profilo mandibolare, riducendo o eliminando i bargigli così fastidiosi. Nello stesso tempo ci sarà anche miglioramento del collo, conseguente proprio alla nuova definizione del volto”, spiega la specialista.

Il protocollo di trattamento utilizzato dalla Dr.ssa Veronesi si divide in fasi. “Durante la prima visita spiego bene al paziente cosa si può ottenere da questo trattamento, senza creare false aspettative, cosa fondamentale per la buona riuscita del lavoro. Consiglio l’assunzione per bocca di aminoacidi o collagene per un paio di mesi, in modo da enfatizzare l’azione del ThermaDAS, proprio per la sua specificità a livello del collagene. Prima d’iniziare la seduta, faccio togliere tutti gli oggetti in metallo indossati dal paziente e prima di farlo sdraiare con una matita dermografica segno i due punti d’ingresso della sonda. Dopodiché il paziente si sdraia, applico sulla schiena la piastra di ritorno, in quanto ricordo che si tratta di una RF monopolare. Nei punti precedentemente segnati, inietto con una siringa di 2 ml e un ago piccolo dell’anestetico e mentre aspetto che agisca, accendo l’apparecchiatura, attivo la sonda monouso e imposto i parametri desiderati, decisi, in base allo spessore della pelle. Con un ago pratico il foro d’accesso della sonda e così inizio il trattamento”.

La dr.ssa Veronesi effettua 6 passaggi da 180 secondi ciascuno per emivolto, con potenza variabile, in base al grado di calore avvertito dal paziente. Durante la seduta, il medico conversa tranquillamente con il paziente, dimostrazione di il trattamento non provochi fastidio. Al temine la Dr.ssa Veronesi applica del una piccola quantità di crema antibiotica solo nei fori d’ingresso della sonda. “Il paziente volendo potrebbe uscire dallo studio e andare a farsi tranquillamente un aperitivo con gli amici” conclude la Veronesi.

I trattamenti ThermaDAS possono essere effettuati singolarmente o associati a prodotti iniettabili. “Nel trattare il viso, tendo a proporre al paziente, nel caso ce ne fosse bisogno un protocollo che comprende un filler ibrido ad azione liftante da utilizzare nella zona temporo-mandibolare e il ThermaDAS nel il terzo inferiore del volto”.

Invece, generalmente la Dr.ssa Veronesi non utilizza le due modalità, RF endodermica e plasma, nella medesima seduta “Normalmente preferisco non abbinare entrambi i trattamenti, non perché a livello tecnico ci sia impossibilità ad associare più metodiche, ma per non tenere sul lettino troppo a lungo il paziente, che con il tempo può diventare insofferente. In casi particolari in cui ad esempio il paziente venga da lontano oppure esprima la richiesta di ulteriore trattamento utilizzo la doppia tecnologia nella medesima seduta”.

 

Conclusione

La medicina estetica integrata è un approccio interessante alla pratica medica, ma che pone delle sfide non indifferenti.

La Dr.ssa Veronesi è la dimostrazione che corpo e psiche siano strettamente correlati e che un metodo onnicomprensivo di approccio al paziente possa funzionare in modo ottimale per garantire risultati migliori. Un paziente soddisfatto di sé o che intraprende un percorso interiore apprezzerà maggiormente i risultati di trattamenti di medicina estetica.

 

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    Immagine copertina di Freepik

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